Se qualche tempo fa abbiamo introdotto le indiscrezioni e le (ipotetiche) novità riguardanti il futuro gioiellino di casa Samsung, il modello S9, oggi ci soffermiamo su qualcosa di ancora più aleatorio e misterioso.
È comparso in rete, infatti, un brevetto depositato proprio dal brand coreano che riguarda una faccenda piuttosto curiosa: in un momento storico-commerciale in cui il riconoscimento tramite impronta digitale sta lentamente lasciando il passo al Face ID, almeno stando alla scelta di casa Apple per il suo ultimo dispositivo e a tutti gli altri marchi che, da questa presa di posizione, si stanno facendo influenzare, Samsung ha avuto l’idea di mettere in campo qualcosa di ancora più potente, forse, e completamente diverso. Si tratta del riconoscimento palmare.
Riconoscimento del palmo della mano: quali sarebbero gli utilizzi?
Com’è intuibile, la tecnica relativa al riconoscimento palmare sarebbe correlata allo sblocco dello smartphone, proprio come succede, oggi, per i suoi “antenati” tasto-impronta-faceID; ma c’è di più.
L’utilizzo di uno strumento così sensibile e completo sarebbe, in effetti, sprecato solo per mettere in funzione il cellulare. L’idea è quella di farne tesoro in situazioni d’emergenza, quando, ad esempio, l’utente ha dimenticato la password per accedere al telefono e ha bisogno di un processo-guida in help.
In questo frangente, potrebbe essere utile poter accedere, magari, ad un suggerimento pre-impostato per il recupero password, informazione che, però, deve a sua volta essere protetta al meglio per evitare che altri possano sfruttarla: ecco che inserire un riconoscimento palmare con la specifica mano del legittimo proprietario può diventare la soluzione più efficace. Il tutto dovrebbe funzionare molto semplicemente attraverso la fotocamera posteriore, in grado di inquadrare la mano e di cogliere il suggerimento grafico in comparsa in sovrimpressione.
Facile facile e, soprattutto, sicuro.
Le ipotesi
Naturalmente, non c’è nulla di certo sull’equipaggiamento dei prossimi smartphone di questa chicca: per il momento, in effetti, si tratta solo di un brevetto.
Ma è un dato di fatto che Samsung abbia dotato il suo nuovissimo W2018 (il celebre telefono a conchiglia di fascia alta con doppio schermo) di una fotocamera molto costosa (non a caso, il prodotto, per il momento, è destinato solo al mercato orientale) ad apertura variabile, in grado di modificare la profondità di campo delle inquadrature, adattandosi perfettamente alla luminosità esterna e alle esigenze dell’utente. Un comparto fotografico del genere, al momento, potrebbe riguardare anche il futuro S9, ad esempio, su cui si sa ancora troppo poco; e, viene da pensare, potrebbe essere un utile gadget per permettere allo smartphone di inquadrare meglio da vicino, in modalità macro, una mano intera!
Non resta che tenersi aggiornati sulle novità in casa Samsung che, ultimamente, pare siano destinate a stupirci… e ad influenzare il futuro mercato tech.