Quando si parla di privacy e di smartphone, le due parole non sembrano sempre collidere nella stesso concetto: chi se ne intende, infatti, riesce sempre, in qualche modo, a sbloccare anche le procedure più sofisticate, al momento, e lo abbiamo visto con i vari scoop riguardanti, ad esempio, materiale trovato su cloud e dispositivi mobili delle celebrities.
Ma le cose, a quanto pare, stanno per cambiare.
Dopo i sensori sottoschermo per le impronte digitali e il riconoscimento palmare, infatti, pare proprio che stia per arrivare, insieme ai dispositivi di ultima generazione, la scansione dell’iride. Una nuova procedura, in sostanza, per sbloccare il telefono, sicuri che non possa essere violato dalla curiosità altrui.
Nulla di infallibile, almeno stando al passato di Samsung, che aveva visto questa tecnologia già equipaggiata, anche se dovrebbe trattarsi di una proposta migliorata ed avanzata, già artefice in potenza, tra l’altro, di una lotta all’ultimo pixel con LG.
LG e Samsung si sfideranno in un duello tech?
Secondo i primi rumors, il riconoscimento biometrico basato sull’iride metterà in sfida diretta i due colossi LG e Samsung: per la prima, però, si tratterà dell’introduzione di una vera e propria novità mentre, nel secondo caso, sarà, al contrario, una vera e propria evolution di una proposta, come detto, già messa in opera tempo fa e su cui si è accumulata già dell’esperienza che potrebbe tornare decisamente utile per evitare di ripetere alcuni sbagli fatali: all’epoca, infatti, in breve tempo, una serie di imprecisioni fecero diminuire la fiducia in questo tipo di tecnologia.
Ma quali saranno le differenze?
- Secondo il Korea Herald, uno dei tre quotidiani in lingua inglese pubblicati in Corea del Sud, il sensore dedicato da Samsung al riconoscimento dell’iride avrà una risoluzione di 3 megapixel (a fronte di quella attuale di 2) e, meraviglia delle meraviglie, sarà progettato per funzionare anche in presenza di occhiali da sole o in ambienti poco illuminati;
- LG, invece, ha pronto un sensore all in one, che si dedicherà sia al riconoscimento dell’iride che alla normale funzionalità di telecamera anteriore: tutto grazie ad un filtro dinamico ad hoc.
Entrambi i brand, insomma, pare siano più che pronti ad equipaggiare gli smartphone di prossima uscita con questo nuovo-ma-non-troppo tipo di sistema di riconoscimento: riusciranno nella missione di ridare fiducia a questo tipo di tecnologia, portando sul mercato un prodotto valido, privo di bug e affidabile?