Creative Strategies, una delle prime aziende di ricerca nate nella Silicon Valley, ha condotto uno studio per scoprire quale fosse, ad oggi, l’indice di gradimento, o meglio, di soddisfazione, di chi ha acquistato iPhone X, valutandone diversi aspetti e caratteristiche attraverso delle domande specifiche.
Il campione scelto è stato costituito da 1746 residenti negli USA che hanno fatto di tutto per essere tra i primi possessori di questo smartphone, al momento del lancio: ne è emerso che il 97% dei partecipanti si è espresso in favore del modello di punta del brand di Cupertino, nonostante si trattasse di “early adopters”, quindi personalità anche piuttosto critiche e non divinizzanti, a priori, del nuovo dispositivo firmato Apple.
Naturalmente, c’è anche una componente psicologica, però, da tener presente in questo frangente: in effetti, è anche possibile che molti degli intervistati abbiano scelto, magari anche inconsciamente, di dare parere positivo proprio per non ammettere, in primis con se stessi, di aver sbagliato a ponderare un acquisto così dispendioso in tempi brevissimi, senza aspettare il banco di prova definitivo e, cioè, quello del grande pubblico, che è l’unico in grado di offrire un test a tutto tondo sulla base dei grandi numeri.
Lo studio nel dettaglio
Molto mirate le domande poste ai consumatori scelti come campione, riguardanti un tasso di soddisfazione realtivo non solo al dispositivo considerato nel suo complesso, ma anche relativamente a tutte le sue componenti e specifiche.
Ne è emerso che, stando perlomeno ai dati forniti, sarebbe il design ad essere l’elemento più apprezzato ed amato, con, in successione:
- reattività;
- velocità;
- qualità della fotocamera;
- qualità del display OLED;
- Face ID, il riconoscimento facciale che, invece, ha fatto tanto discutere e che, quindi, ha messo in evidenza quanto sia importante riflettere anche sulla questione psicologica e subconscia che citavamo inizialmente;
- durata della batteria.
Siri, un’assistente da migliorare
Chi è apparsa decisamente sconfitta, invece, da questo sondaggio è stata l’assistente vocale Siri: solo il 20% degli utenti se ne è detto soddisfatto; un dato che non sorprende visto il vantaggio guadagnato dalla concorrenza negli ultimi tempi, dopo una fase di assoluto dominio dell’Intelligenza Artificiale firmata Apple; in effetti, pare ci sarebbe un motivo anche per questo: il primo smartphone lanciato con questa AI a bordo è uscito giusto un filo prima della morte di Steve Jobs, le cui intenzioni, riguardo a questa componente virtuale, erano ben diverse. Pare, infatti, che avrebbe dovuto trattarsi di una specie App Store per applicazioni di “intelligenza conversazionale”, ruolo che è stato, inevitabilmente, perso con la morte di Jobs e che ha spinto gli ingegneri a lavorare su una linea fatta di “miglioramenti quotidiani”. Addirittura, anzi, c’è chi sarebbe pronto a giurare che, nel 2010, il software sarebbe stato lanciato troppo in anticipo, senza essere stato ancora perfezionato.