Conoscete l’applicazione StorySign?
Si tratta di un software gratuito messo a disposizione da Huawei per i bambini non udenti. L’obiettivo?
Aiutarli nella lettura!
I classici della narrativa per bambini tradotti nella lingua dei segni
Lanciata a Dicembre 2018, StorySign mira a garantire ai 32 milioni di bambini non udenti di tutto il mondo (queste le stime ufficiali) di imparare a leggere divertendosi, attraverso delle interazioni animate. Il progetto è stato sviluppato insieme all’Unione Europea Sordi e ha esordito con il volume “Tre Piccoli Coniglietti“; da qualche tempo, la libreria si è ampliata anche di altri due titoli: “Questo (non) è un leone” di Ed Vere e “Il tuo amico Spotty” di Eric Hill .
Le lingue supportate (incluso l’italiano) sono ben undici e il brand cinese ha preso molto a cuore la questione: oltre ad offrire gratuitamente questa app nei Google Play Store, nella AppGallery targata Huawei e, da pochissimo, anche negli Apple Store, infatti, ha donato 500mila dollari all’Unione Europea Sordi per finanziare altri progetti sociali.
Il risultato è stato un software che ha ricevuto addirittura sette premi del Festival internazionale della creatività Cannes Lions, di cui 4 Leoni d’Oro.
Come funziona?
Il funzionamento è molto semplice ed intuitivo: si inquadra con la fotocamera dello smartphone il libro da tradurre ed un personaggio animato chiamato “Star” (sviluppato in partnership con Aardman Animation) riporta, attraverso l’intelligenza artificiale e la realtà aumentata, tutto in lingua dei segni.
Un impegno lodevole che si propone di entrare nelle case delle famiglie che vivono condizioni complicate, come quelle in cui i genitori, ad esempio, non conoscono la lingua dei segni e, quindi, non possono rappresentare un valido “ponte” per mettere in comunicazione i propri bimbi con il resto del mondo, soprattutto in età giovanissima dove è importante lavorare costantemente con pazienza e competenza. Secondo una recente indagine Huawei, anzi, questi casi sarebbero molti di più di quello che si potrebbe immaginare: sono la norma, purtroppo, nel 48% delle famiglie di bimbi non udenti. Una difficoltà portata alla luce anche da Pietro Celo, Docente di LIS presso l’Università di Bologna, che ha dichiarato: “StorySign può aiutare i bambini sordi di tutto il mondo, e le loro famiglie, a superare questo ostacolo“.