I nuovi smartphone hanno, da un lato, il pregio di essere sempre più all’avanguardia e performanti, rendendo i modelli immediatamente precedenti anche più convenienti ed economici per chi non sente l’imperativo de “l’ultimo modello in commercio”; dall’altro, però, possono rivelarsi anche piuttosto scomodi per alcune scelte di stile che sostituiscono, non sempre in maniera soddisfacente, quelle vecchie.
Ad esempio, sulla questione batteria la diatriba è accesa, perché sono sempre di più i dispositivi che non posseggono un vano apribile.
In più, gadget in grado di ospitare app e giochi più “pesanti” e all’avanguardia hanno, ovviamente, anche il problema di dover durare di più, in termini di batteria. Nonostante le migliorie che, man mano, si stanno apportando anche a questa componente, resta l’indiscusso problema delle sue performance che, però, possono essere preservate attraverso delle piccole accortezze.
Vediamo quali, nel caso di Android.
Greenify: (quasi) tutto con una app
Sembra quasi un paradosso, ma prima di raccomandarvi di studiare attentamente il funzionamento delle vostre app, il consiglio è quello di installarne un’altra, gratuita, che può fare tutto il lavoro per voi. Si tratta di Greenify, un software che, una volta installato e ben configurato, iberna le app non in uso oppure non utili, salvaguardando la durata e la longevità della batteria. Disponibile su Play Store con un buon parco feedback.
Operazioni manuali
Se preferite gestire tutto in piena autonomia, sono parecchi gli step da compiere. In ogni caso, attuarne già soltanto qualcuno aiuterà la vostra batteria a trovare un po’ di “relax”.
Innanzitutto, è meglio evitare di effettuare brevi mini-ricariche con regolarità: l’ideale è sempre optare per ricariche full e tradizionali (ricorrendo a quelle rapide solo in casi d’emergenza), da ripetere soltanto una volta che il dispositivo si sia scaricato completamente. Che si utilizzi una base per ricariche wireless o cavi per quelle usuali, meglio affidarsi sempre a strumenti originali che evitino di surriscaldare inutilmente il dispositivo.
Con la stessa facilità è, poi, possibile definire quali siano le funzionalità ed i software da lasciare attivi e quali, invece, vadano opportunamente disattivati per non pesare sulle performance della batteria; lo stesso discorso vale anche per la vibrazione, sia in contesto di suoneria che di pressione sui tasti: meglio eliminare tutto ciò che non è strettamente necessario e consuma soltanto energia. Essendo gestibili dal pannellino in scorrimento per le impostazioni rapide, in fondo, non si tratta di operazioni così fastidiose da mettere in atto anche perché, col tempo, possono diventare automatiche.
Per quanto riguarda il display, è possibile impostare la regolazione manuale, da preferire a quella automatica, e scegliere un background full black che “spegnerà” i singoli pixel risparmiando fatica al vostro dispositivo.
Software
Per quanto riguarda l’aspetto software abbiamo già chiarito quanto sia importante tenere attive solo app e funzionalità strettamente necessarie, azionando le altre soltanto quando servono. Altra raccomandazione è di tenere sempre tutte le app aggiornate perché, molto spesso, gli update le ottimizzano anche in quanto a consumi (in background e non).
Infine, coloro che non utilizzano sistematicamente l’assistente vocale di Google possono prendere in considerazione l’idea di “zittirlo”, direttamente dalle impostazioni di Rilevamento “Ok Google”.
Risparmiare batteria significa non solo avere un dispositivo operante più a lungo, nella giornata, ma anche più longevo nel lungo termine.