Tech imitates nature, come si suol dire.
Il magazine “Let’s go digital“, infatti, ha scovato un nuovo brevetto firmato LG per un futuro smartphone che dovrebbe equipaggiare addirittura 16 fotocamere!
Il tutto parte, molto probabilmente, da una considerazione decisamente intelligente: il funzionamento della vista degli insetti.
Si tratta, infatti, di “occhi composti“, di cui ogni unità percepisce una minuscola ma specifica porzione del campo visivo, il cui insieme sarà poi elaborato dal sistema nervoso in un’unica immagine d’insieme. Sebbene la definizione, rispetto agli occhi dei vertebrati, sia inferiore (ma su questo la tecnologia può ottenere risultati strabilianti), si ottiene un campo visivo molto più esteso e un’efficienza pazzesca nell’identificare anche i più piccoli movimenti.
Come lavorerà lo smartphone
Nonostante non esista ancora un processore forgiato per far funzionare egregiamente – e velocemente – un dispositivo capace di immagazzinare così tante immagini contemporaneamente, l’idea è proprio quella di sfruttare le potenzialità di un equipaggiamento del genere in tutti i modi possibili: per ottenere immagini molto estese e ad alta risoluzione o, viceversa, tante piccole immagini che ritraggano porzioni di spazio particolari, tra le quali eventualmente sceglierne una, senza però rischiare sgranature o bassa definizione; insomma, ogni singolo elemento avrà la potenzialità di diventare una foto a sé.
Non ci sono ancora previsioni effettive sul futuro di questo tipo di gadget, né si sa quando sarà realizzabile, ma la sfida – oltre a quella di costruire un processore adatto – sarà quella di riuscire a proporlo ad un prezzo consono, abbattendo i costi di realizzazione e per le materie prime.