Ormai è assodato: il mondo che ci aspetta dopo questa pandemia da coronavirus sarà molto diverso da quello a cui eravamo abituati.
Ma, se da un lato c’è chi parla di conseguenze nefaste nel campo delle relazioni sociali e delle contromisure che ci ritroveremo automaticamente a prendere nel nostro quotidiano – sul lavoro, sui mezzi pubblici ed in tutti i contesti di “convivenza” numerosa – dall’altro c’è da dire che avremo guadagnato qualche nuova consapevolezza e nuovi strumenti ed esperienze che arricchiranno la vita anche oltre il covid-19; tra questi, sicuramente lo smart working, in Italia ancora poco contemplato dai datori di lavoro e dalle aziende e che, invece, durante questa crisi si sta rivelando un aiuto prezioso alle famiglie, ai lavoratori e all’economia del Paese.
Insomma, ci saranno realtà lavorative che, molto probabilmente, ne faranno tesoro e non lo lasceranno più.
Certo, per chi non era ancora abituato a lasciarsi scandire le giornate da questo tipo di lavoro “agile” non è un nuovo assetto in cui districarsi in maniera facile; motivo per cui ci siamo ripromessi di darvi qualche piccolo consiglio per gestirlo al meglio.
D’altro canto, sono in tantissimi a sostenere che la produttività e la buona propensione al lavoro, vissute in questa nuova modalità, crescano di diversi punti percentuali!
Le app imperdibili
Partiamo dal comparto tech: ci sono software e applicazioni che non potranno mancare sui computer e sui dispositivi mobili, perché riescono a mettere in contatto persone anche molto distanti – si pensi alle grandi compagnie che lavorano con clienti da tutto il mondo – consentendo anche riunioni, scambi di idee e fasi di brainstorming “virtuali” ma concretissime.
Per effettuare videochiamate, ad esempio, oltre a WhatsApp è possibile sfruttare la potenza di Skype e, soprattutto, di Google Hangouts Meet (della G Suite) che consente videoconferenze in live streaming fino a 250 partecipanti, persino con un’opzione per assistere in diretta o in differita; fino a Luglio è offerta gratuitamente da Big G, dando il suo personale contributo a questa crisi partecipando alle attività in tema #SolidarietàDigitale.
C’è, poi, Slack, una sorta di WhatsApp creato appositamente per scambiare conversazioni, file e documenti di lavoro, dando la possibilità non solo di creare gruppi e categorie ma anche di interagire in maniera singola e privata.
Infine, TeamViewer consente la condivisione del desktop con altre persone e può risultare molto utile per interagire con colleghi e supervisori in tempo reale e in maniera automatica e semplicissima.
La gestione del tempo
La bellezza dello smart working risiede proprio nel fatto che il tempo può essere gestito in maniera diversa, più personale e personalizzata in base alle proprie esigenze; proprio questo, però, potrebbe inizialmente rivelarsi un deterrente: una telefonata in più, una consultazione dei social, una ricetta in forno che va controllata un po’ più spesso e si perderebbe la concentrazione giusta, ritrovandosi a fine giornata ad aver procrastinato e a non aver fatto tutto quello che si doveva.
Il consiglio, quindi, è di cercare di schematizzare il proprio operato attraverso una to-do-list o anche una suddivisione del tempo fatta di piccole sveglie o allarmi sullo smartphone: all’inizio sarà dura, ma dopo sarà tutto in discesa!
Pause e distrazioni
Ovviamente non siamo dei robot!
Abbiamo bisogno delle nostre pause per ricaricarci, mangiare uno snack, bere un caffè o un’aranciata e poi rimetterci al lavoro: ma vanno studiate anche quelle!
Insomma, proprio come se si stesse in ufficio, niente distrazioni e tanta disciplina: alla fine diventerà un modus operandi automatico che regalerà fior fior di soddisfazioni… anche al vostro capo!